Con il termine Brand Identity, Identità Aziendale, intendiamo tutti gli aspetti sia da un punto di vista grafico, che da uno comunicativo che generano di fatto la percezione di un brand, di un marchio da parte del suo pubblico. Stiamo parlando di percezioni istintive, emotive sensoriali che decidono il successo o meno di un marchio.
Si dice che un graphic designer usi i colori, le lettere e le immagini per aiutare chi le guarda a capire meglio le cose. Credo fermamente che occorra disporre sia di conoscenza tecnica che di quella umanitaria per assolvere a questo compito. Oltre alla formazione tecnologica di per sé, occorre disporre di una formazione culturale trasversale, che possa spaziare anche solo dalle semplici basi della dalla psicologia, della semiotica, e ovviamente della comunicazione per poter fondere, collegare estrapolare nello spazio e nel tempo le informazioni da coagulare in un progetto. Occorre prima sapere; per avere, dopo, qualcosa da dire. Il logo parla, comunica ancor prima di specificare il “di cosa”. Non sappiamo ancora se si tratta di cibo, di un servizio, di un sogno. Ma l’emozione ci deve arrivare prima, ci deve lasciare basiti, aperti a percepire l’attimo che segue e che completa il messaggio. … E non consideriamo al momento altre variabili che sono fondamentali al successo di un marchio, ma che potrebbero inesorabilmente deciderne il fallimento; un esempio che valga per tutti; brand azzeccato, bellissimo, ma prodotto scadente, oppure post vendita/assistenza pessimi, ecc.… L’epilogo non potrà che essere nefasto.